
10 cose che ogni designer dovrebbe sapere sulle persone
Che cosa cattura l’attenzione? Dove si posa per primo lo sguardo, come filtriamo le informazioni che ci arrivano da uno schermo?
A queste e altre domande, proviamo a dare delle risposte.

01. Aspettative ed esperienze guidano le persone sullo schermo
Dove si guarda prima sullo schermo? Le persone sono guidate da mappe mentali interiori che le aiutano ad interpretare velocemente la realtà.
Di fronte a un monitor, quando si apre un sito o un’app, avranno precise aspettative, basate sulla somma delle loro esperienze. L’attenzione sarà prima catturata dal punto in cui per loro iniziano le informazioni importanti, quindi l’area centrale in alto, tralasciando i bordi che per loro contengono informazioni di secondaria importanza come il logo, che assumerà valore in seconda battuta, quando avranno capito di essere arrivati dove volevamo. E’ importante quindi, quando il designer progetta un sito web, mettere le informazioni vitali, che permettano all’utente di capire l’argomento del sito, nel terzo superiore o nel centro.
02. Le persone tendono ad associare le cose vicine tra loro
Sì, tendiamo a raggruppare gli elementi vicini tra loro. Sullo schermo questo fa in mondo che testi e immagini adiacenti vengano associati insieme e che le persone si aspettino che l’immagine rifletta il contenuto del testo più vicino.

03. Il significato dei colori varia tra le culture
Il significato dei colori varia fortemente in base al contesto e alla cultura. Il rosso ha un preciso significato associato alle regole stradali; significa perdite in ambito finanziario: in India al contrario è simbolo di buona fortuna e usato abbondantemente nei matrimoni. I colori suscitano precise risposte emotive in chi guarda, conoscerli e capire le varie risposte emotive, in base alla cultura dell’utente, fa parte del lavoro del designer.
P. s. se andate a un funerale in Giappone ricordate: il colore giusto da indossare è il bianco.
Ecco uno schema su i loro diversi significati nel mondo.

04. Le righe lunghe sono più veloci da leggere ma…
Le linee di testo sono meglio lunghe o brevi? Alcune ricerche indicano che per una lettura più veloce sullo schermo la lunghezza ottimale è 100 caratteri, ma altre ricerche indicano che le persone preferiscono leggere in colonne da 45 a 72 caratteri per riga. Quindi, salomonicamente, si raccomanda di non superare i 75 caratteri.
05. Le persone ricordano 4 item alla volta
Nel 1986 lo psicologo Baddeley condusse una serie di lunghi studi sulla memoria umana e sull’elaborazione delle informazioni, che vennero poi riprese da altri, che confermarono che il numero magico è 4. Cosa vuol dire? Che le persone possono trattare 3 o 4 cose nella memoria di lavoro e che una strategia per ricordare le cose è riunirle in gruppi. Un esempio? Pensate ai numeri di telefono: spesso sono scritti aggregando i numeri in 4 gruppi composti da 2 o 3 elementi.

06. Le persone elaborano meglio le informazioni in forma di storia
“Lasciate che vi racconti…” con questa singola frase, unita a una breve storia interessante, otterrete l’attenzione del vostro pubblico. Il nostro cervello è abituato sin dall’infanzia ad elaborare racconti per apprendere e per divertirsi.
Le storie in genere hanno tutte la stessa struttura:
● inizio: si presenta la scena, i personaggi, la situazione o il conflitto;
● svolgimento: ci sono tipicamente ostacoli e conflitti che il protagonista affronta;
● finale: il conflitto arriva al culmine e poi viene risolto.
Le storie aiutano i designer e i copy a comunicare concetti, ad attirare l’attenzione o a mantenere l’interesse quando l’argomento trattato non è semplice. Le storie rendono più comprensibili e interessanti i contenuti che volete trasmettere.
07. Le persone filtrano le informazioni
Il nostro cervello è sottoposto a numerose stimolazioni contemporaneamente che provengono sia dall’esterno che dall’interno del nostro corpo. Per poter svolgere un compito deve quindi filtrare le informazioni importanti da utilizzare da quelle secondarie. Questo però porta le persone spesso a filtrare anche informazioni che divergono dal loro punto di vista e ad ignorare ciò che non conferma le loro convinzioni.
I designer quindi devono fare attenzione a non dare mai niente per scontato e devono guidare l’attenzione delle persone con il movimento, i colori, video e suoni, foto e quanto è necessario per trasmettere informazioni importanti.

08. La dopamina induce le persone alla ricerca di informazioni
Vi siete accorti che avete passato molto tempo su Google senza rendervene conto? È colpa della dopamina.
La dopamina è una sostanza che i neuroscienziati studiano dal 1958, è prodotta da varie parti del cervello e ci induce alla ricerca, al desiderio, stimola ad agire. Il sistema dopaminico è complementare a quello oppioide che è invece responsabile del piacere e del senso di appagamento quando si raggiunge l’informazione cercata.
Il sistema dopaminico è più forte di quello oppioide e anche un piccolo stimolo visivo, di vibrazione o uditivo, attiva questo ciclo di ricerca e appagamento. Questo è il motivo perché le app vogliono mandarvi le notifiche; ed ecco perché quando vediamo che è arrivato un nuovo messaggio o una mail dobbiamo leggerla subito. Questo ciclo può diventare stancante…Se siete entrati in un ciclo dopaminico, l’unico modo per uscirne è spegnere tutto e dedicarsi a qualcos’altro…più reale.

09. Pericolo, cibo, sesso e movimento attirano l’attenzione
Il nostro cervello è composto di 3 strati che si sono formati nel corso dell’evoluzione. Il new-brain è la parte che ragiona, è la mente consapevole logica che ragiona; la middle-brain è quella che elabora le emozioni; il terzo strato è quello più antico, l’old-brain che molti chiamano “cervello rettile”. Il compito dell’old-brain è quello, di fronte a nuovi stimoli, di domandarsi: ”Posso mangiarlo? Posso farci sesso? Mi ucciderà?”.
Il cervello degli animali si è sviluppato su i bisogni primari di sopravvivenza, nel corso dei secoli ci siamo evoluti, ma il nostro cervello non può fare a meno di notare questi stimoli nel momento in cui entrano nel suo campo visivo. Per questo, quando passiamo vicino ad un’incidente non possiamo evitare di guardare anche solo per un momento. Nel design, inserire volti umani, movimento e foto di cibo, sono piccoli trucchi per attirare attenzione.
10. Le persone sono intrinsecamente pigre
Nel corso dell’evoluzione, la sopravvivenza è stata legata alla capacità di soddisfare i bisogni primari con il minor sforzo, così da poter conservare energie più a lungo possibile. Questo meccanismo è ancora presente nel nostro cervello ed entra in campo quando dobbiamo prendere delle decisioni. Poiché la realtà ci offre troppe alternative e comporta un certo sforzo analizzarle tutte, così si decide di scegliere un’opzione adeguata invece di quella ottimale. Le persone, di fronte a una ricerca, si accontentano dell’opzione “sufficiente”, “abbastanza buona” o “adeguata”.
Quando si progettano siti, questa attitudine umana si traduce in una modalità di fruizione dei contenuti, che i designer devono tenere presente. Le persone raramente leggono tutta una pagina per intero ma leggeranno velocemente i vari paragrafi e cercheranno link per trovare quello che cercano.
L’utente capirà se un sito sarà facile da navigare in uno e due secondi: se si troverà davanti un sito bello e di semplice navigazione, trovando velocemente quello che cerca, allora rimarrà…altrimenti cercherà un’opzione più semplice.