
Linguaggio inclusivo nel copywriting: fai sentire chi ti legge sempre il benvenuto
È chiaro che da un po’ di tempo è in atto un cambiamento: il tema vitale verte sull’uguaglianza e sull’inclusività
Come portare l’inclusività nella tua scrittura e perché farlo? Perché la penna è più potente della spada: quando si tratta di creare contenuti inclusivi, devi fare di più che pubblicare un post per le celebrazioni come la Festa della donna e questo vuol dire scrivere ogni pezzo – per il magazine aziendale, per un post sui social, per una newsletter, una landing page e così via – cercando di non escludere nessuno.
Significa essere consapevoli della scelta delle singole parole e di una formattazione adeguata per l’accessibilità.
So che probabilmente hai le migliori intenzioni e l’ultima cosa che vorresti è che le tue parole facciano sentire qualcuno insicuro, sgradito o altro. Ma ecco il punto: un copy socialmente inclusivo di solito non si crea da solo.
Le parole che usiamo sono radicate nella storia e plasmate dalla cultura a cui apparteniamo. E se non stiamo attenti a come le usiamo, potremmo finire per comunicare qualcosa di completamente diverso da quello che intendevamo, soprattutto se veniamo da un posto del mondo comunemente ritenuto come privilegiato.
Dati da tenere conto
Il 5,2% della popolazione italiana ha una disabilità.
Il 5,6% della popolazione italiana di età >15 anni presenta sintomi depressivi.
L’1,7% della popolazione italiana si dichiara LGBT (dati del 2019).
Nella lotta alla disparità di genere, questo è solo un piccolo oblò, un accenno alla necessità per un copywriting inclusivo.

Perché dovresti scrivere per l’inclusività
Partecipare a pratiche inclusive è particolarmente importante per l’esperienza utente (UX) e l’usabilità, poiché tutte le persone devono essere in grado di utilizzare il tuo prodotto.
Ma essere inclusivi non dovrebbe essere solo una questione per dare una spinta ad un’attività. Dovrebbe trattarsi di fare la cosa giusta: perseguire l’uguaglianza, prevenire le micro aggressioni e promuovere la diversità.
Facciamo un esempio.
Da un paio d’anni è avvenuta la rimozione del trattino da termini come afroamericano e asiatico americano perché trasmettevano un sentimento di disuguaglianza o comunque una sensazione di cittadinanza incompleta. Ciò mostra la complessità della scrittura inclusiva dato che i trattini solitamente vengono utilizzati per collegare le parole: in questo contesto trasmettevano invece un senso di alterità.
Come rendere un copy inclusivo
Quando inizi a scrivere, immagina che chiunque da qualsiasi parte del mondo possa leggere ciò che scrivi. Che poi, in quest’era, non è un’affermazione troppo lontana dalla realtà.
Ecco una piccola guida per un copywriting inclusivo
- Scrivi senza restrizioni quando si parla di cultura, razza, etnia e nazionalità
- Attenzione ai riferimenti culturali, spesso non chiari a tutti
- Metti al primo posto l’inclusività quando si parla di genere, sesso e sessualità
- Abbraccia la diversità di genere e non dare per scontato che i lettori siano donne o uomini, eterosessuali, cisgender e così via (ad esempio, usa il termine partner invece di fidanzata o fidanzato)
- Attenersi ai pronomi neutri
- Non usare il genere come sostituto di un tratto (ad esempio, virile al posto di forza)
- Per i termini di interazione – le famose CTA, concentrati su ciò che l’utente realizza o otterrà invece di presumere come interagirà (ad esempio, gli utenti non vedenti non possono “vedere di più” e alcuni utenti con disabilità potrebbero non “fare clic qui”)
- Non fare riferimento alle sfide della salute mentale come metafore delle sfide quotidiane (ad es. non parlare del sentirsi ansiosi o depressi quando intendi “solamente” il sentirsi stressati).

Altri suggerimenti ancora
Hai presente quella frase davvero lunga che hai letto una volta e che ti ha fatto sentire perso mentre la leggevi? Questo è un problema che molti utenti con dislessia affrontano.
- Migliora la leggibilità utilizzando frasi più brevi, tagliando le parole non necessarie, utilizza quelle più semplici e rimpicciolisci i paragrafi
- Evita eufemismi umilianti (p. es., diversamente abile)
- Non fare mai affidamento sugli stereotipi
- Assicurati che le immagini utilizzate rappresentino la diversità

E allora come raggiungere un copywriting inclusivo?
Le regole per l’inclusività continuano ad aggiornarsi man mano che la società diventa più consapevole delle sue micro aggressioni e delle sue parole poco ospitali. Quindi, come ti assicuri di stare al passo con i tempi o di dire la cosa giusta?
Un modo è chiedere, ma non è sempre un’opzione praticabile. Puoi anche prendere ad esempio figure importanti e inclusive dei social media e vedere cosa stanno dicendo…ma non è un atteggiamento onnicomprensivo o che garantisce un risultato garantito.
Più della parola scritta
Mentre rendere la tua scrittura inclusiva è un enorme passo in avanti, devi fare di più. L’applicazione della vera diversità e uguaglianza richiede uno sguardo più approfondito alle pratiche aziendali e l’incorporazione di iniziative di inclusione.
I principi di scrittura inclusiva invitano lo scrittore a pensare in modo più globale e a utilizzare un linguaggio descrittivo rispetto alle scorciatoie mentali.
Quasi inevitabilmente, farai degli errori. Quando si verificano, cerca dove possibile di correggerli e vai avanti concentrandoti sull’apprendimento e sulla crescita.
Invece di cercare di avere ragione in ogni caso e di non commettere mai errori, concentrati su una scrittura di alta qualità che risuoni inclusiva.


Anna Paolini
Una delle più originali illustratrici del panorama italiano, Anna Paolini, la cui estetica morbida e intensa ha tratti empatici, ma al tempo stesso fa porre interrogativi sulla bellezza, sulla forza e sulla passione, caratteristiche tipiche del suo tratto.