E se i social network non esistessero più?
Facciamo un viaggio nel futuro
Quante volte avete letto nei commenti Facebook o Instagram, magari dopo il crollo del sistema, utenti felici di essere stati senza social? Utenti che speravano nella chiusura di tutte le piattaforme, o che prevedevano di cancellare ogni account? E se, per davvero, un giorno ci svegliassimo senza social network, cosa succederebbe: facciamolo insieme questo viaggio in un mondo senza social network.

I rapporti tra le persone
In un mondo senza social network, la dinamica delle interazioni umane potrebbe subire una biforcazione interessante. Da un lato, le persone potrebbero trovarsi costrette a ristabilire contatti diretti con i loro amici e familiari, praticando una comunicazione più ricca e personale. D’altro lato, le relazioni che prima erano mantenute esclusivamente online potrebbero sbiadire, lasciando spazio a legami più profondi con le persone vicine geograficamente.
La rinascita della comunicazione faccia a faccia
La comunicazione non verbale, responsabile di gran parte del significato nelle conversazioni, tornerebbe ad assumere un ruolo centrale. La capacità di leggere le espressioni facciali e il linguaggio del corpo migliorerà, permettendo comunicazioni più empatiche e comprensive portando forse ad una società più empatica e rispettosa, dove le persone sono più consapevoli delle emozioni altrui.
Comunità local più forti
Con l’assenza di piattaforme digitali che diffondono contenuti da tutto il mondo, le comunità locali potrebbero vivere una nuova primavera. Le persone sarebbero più inclini a partecipare ad attività ed eventi culturali: questo rafforzamento delle interazioni potrebbe contribuire alla coesione sociale, riducendo l’anonimato che spesso caratterizza le città moderne.
L’impatto psicologico
L’eliminazione delle piattaforme sociali potrebbe anche avere effetti positivi sulla salute mentale. La riduzione della pressione di mantenere un’immagine perfetta online, per esempio, potrebbe diminuire l’ansia e la depressione che spesso derivano dalla costante comparazione sociale. Le persone potrebbero sentirsi più libere di essere autentiche, senza l’influenza di like, commenti o visualizzazioni che misurano il valore di un post.
In questo ipotetico scenario, le persone avrebbero l’opportunità di re-imparare a costruire relazioni basate su incontri reali e continuità nel tempo, anziché superfici rifrangenti di contenuti digitali. Questo cambiamento, seppur complesso, potrebbe portare a vite più ricche di significato e connessioni più autentiche, forgiando una società più collaborativa e meno individualistica.

La comunicazione aziendale senza social network
La scomparsa dei social network rivoluzionerebbe il modo in cui le aziende interagiscono con i clienti e promuovono i loro prodotti. L’assenza di canali immediati e virali come Facebook, Instagram e TikTok indurrebbe le aziende a riscoprire e reinventare strategie di marketing tradizionali e a esplorare tecniche innovative per raggiungere il loro pubblico.
Ritorno al marketing tradizionale
Senza i social media come piattaforma principale, le aziende inizierebbero a fare maggior affidamento su forme di marketing più tradizionali: spot televisivi, annunci radiofonici, e pubblicità stampate in giornali e riviste tornerebbero protagonisti. Questi metodi, nonostante il loro storico declino, offrono ancora la possibilità di raggiungere un vasto pubblico e il ritorno a queste pratiche potrebbe portare a una maggiore creatività e raffinatezza nei contenuti pubblicitari.
Il valore del passaparola
In assenza di condivisioni istantanee dei social media, il passaparola acquisirebbe nuovamente un’importanza fondamentale. Le aziende, pertanto, si concentrerebbero sulla qualità del prodotto e sul servizio clienti per stimolare conversazioni positive spontanee tra i consumatori; programmi di referral e incentivi per inviti tra amici potrebbero diventare strumenti chiave, incoraggiando i clienti soddisfatti a diffondere la voce riguardo al loro marchio.
Eventi e esperienze dal vivo
Le iniziative di marketing esperienziale verrebbero ulteriormente sviluppate per coinvolgere il pubblico: eventi dal vivo, pop-up store, dimostrazioni di prodotto e fiere settoriali potrebbero vedere un rinascimento, offrendo ai consumatori esperienze dirette e tangibili che i social media non possono replicare.
Innovazioni tecnologiche
Nonostante l’eliminazione dei social network, le aziende non smetterebbero di utilizzare la tecnologia per il marketing. Potrebbero infatti esplorare strumenti di realtà aumentata e virtuale per fornire esperienze immersive che permettono ai consumatori di “provare” virtualmente prodotti o servizi; l’uso di piattaforme digitali personalizzate, come app aziendali e siti web interattivi, diventerebbe una strategia centrale per creare esperienze utente coinvolgenti e mirate.
In un mondo senza social sharing, le aziende avrebbero l’opportunità di mettere in primo piano i loro valori e impegni sociali per connettersi con i consumatori. Il crescente interesse dei consumatori per questioni etiche e sostenibili spingerebbe le imprese a comunicare i loro standard e pratiche più apertamente in modo diretto e autentico.
Vi abbiamo fatto venire i sudori freddi eh?
Niente paura è stato solo un sogno! E scommettiamo che anche chi spera in futuro senza social network (e lo scrive sui social), in realtà non ne sarebbe così tanto felice… Però qualche buona pratica la potremmo prendere da questo volo pindarico: dare per scontata l’esistenza di piattaforme e tecnologie non è mai una buona cosa, è difficile che possano scomparire ma sono aziende private e nessuno vieta loro di chiudere. Non focalizzate tempo, energie e soprattutto, denaro, in una sola piattaforma, diversificate e non dimenticate mai il contatto diretto con i vostri consumatori. E anche per quanto riguarda i rapporti personali, può esistere una vita anche fuori dai social network.


Daniel Garcia
È un illustratore professionista appassionato di questioni politiche, culturali e umane. Con una lunga esperienza di collaborazione con oltre 100 pubblicazioni per aziende quali: The New York Times, Financial Times, Amnesty International, GQ, Lancet, L’Express, National Geographic.