
L’intelligenza artificiale è pronta a fare il lavoro di copywriting?
E la seconda domanda è: l’IA sostituirà i copywriter e gli autori di contenuti?
La questione che in questo momento scuote il mondo del copywriting, e della scrittura in generale, è questa: l’intelligenza artificiale sta arrivando a prendersi il lavoro dei copy?
Come addetti ai lavori, quanto dovremmo essere preoccupati per l’IA? E in che modo questa tecnologia avanzata potrebbe influire sul nostro lavoro in futuro?
Scopriamolo.

Ma innanzitutto…
Cos’è l’intelligenza artificiale e come viene utilizzata nella scrittura?
La scrittura AI è uno strumento in grado di generare contenuti velocemente e ci sono diversi software che lo fanno, anche in italiano.
Inserendo nel form parole chiavi, temi e tono di voce desiderato, l’algoritmo setaccia milioni di siti e raccoglie dati pertinenti.
AI crea quindi un articolo basato su un numero di parole e un formato pre specificati. La maggior parte dei software AI è dotata di elaborazione del linguaggio naturale in modo che il contenuto scritto abbia appunto una naturalezza. Il tutto, per avere un risultato ottimale, richiede circa un’ora per essere implementato, aggiustato: molto più veloce di uno scrittore umano che deve ricercare, scrivere e modificare manualmente un articolo.
Per provare l’efficienza dell’utilizzo dell’intelligenza artificiale, abbiamo inserito delle frasi in uno dei più accreditati siti di intelligenza artificiale e gli abbiamo chiesto di generare un articolo con tema “I social network e il loro utilizzo nella società attuale”, scegliendo anche un tono “friendly”.
Vi riportiamo una parte del risultato ottenuto.
Connettendosi ai social network, gli utenti hanno accesso illimitato a notizie e informazioni positive su prodotti o servizi che possono rendere la loro vita più facile o più piacevole. Sono anche in grado di tenersi in contatto con amici, familiari e colleghi, che potrebbero vivere in città, stati o paesi diversi. I social network offrono un valore enorme anche alle aziende che cercano di incrementare le vendite attraverso le loro pagine e i loro profili aziendali su piattaforme popolari come Facebook, Instagram, Twitter e YouTube.
Dovresti utilizzare l’intelligenza artificiale per la scrittura?
Onestamente, il testo che abbiamo riportato qui su non è male, anzi in realtà è anche piuttosto buono, meglio di molti scritti che puoi tranquillamente trovare on line. Potrebbe quindi non sorprendere che sempre più agenzie utilizzino software AI per attività copy di base. Se il tuo cliente si occupa di prodotti industriali, o ti vengono richiesti dei post a settimana abbastanza semplici, perché non farli fare a una macchina?
Dal punto di vista della scrittura di content per i social, il potenziale è forse ancora maggiore. Qualsiasi social media manager conosce la fatica di creare contenuti intelligenti giorno per giorno, ma l’intelligenza artificiale può farlo all’istante e include automaticamente anche gli hashtag pertinenti e di tendenza.
Quindi il prossimo passo è l’acquisizione di SkyNet e l’arrivo del giorno del giudizio? (Ok, forse questo è un tantinello troppo.)
Il test di Turing aiuta
Hai mai sentito parlare del test di Turing? Magari hai visto The Imitation Game con Benedict Cumberbatch, il film dove il matematico Alan Turing propone un test per determinare se i computer possono “pensare”. L’essenza del test di Turing è questa: se un essere umano e una macchina rispondono alle stesse domande, può un essere umano capire, senza sapere chi ha risposto tra i due, quali risposte provengono dalla macchina? Se le risposte della macchina sono indistinguibili da quelle umane, la macchina è senziente.
Al momento, gli strumenti di copywriting AI non superano questo test, perché comunque la prima versione non va ancora bene, ma servono degli interventi dell’essere umano.

Comunque, qualunque sia la tua opinione sull’argomento, una cosa è certa: in tanti, ovunque, parlano di intelligenza artificiale: è arrivato il momento di prestare davvero attenzione.
Cosa dobbiamo aspettarci
Cosa significa tutto questo parlare di IA per le carriere dei content creator in generale? Devono riqualificarsi come project manager o data scientist?
La risposta rapida è no, non ancora.
I copywriter e i content creator sono ancora molto richiesti da agenzie, aziende e brand di tutto il mondo, ma non è mai una brutta cosa prepararsi al cambiamento. O pensare alla direzione futura di una professione.
Ecco cinque previsioni su ciò che potrebbe accadere se (o quando) il software di scrittura AI diventerà mainstream:
- L’intelligenza artificiale verrà utilizzata per attività standard come generare schemi e fornire informazioni sui trend
- Le capacità di editing diventeranno molto ricercate per “umanizzare” la scrittura di AI
- Più scrittori si sposteranno verso il tono di voce e il lavoro di branding, elementi che richiedono empatia e tocco umano
- Le aziende con grandi budget continueranno a investire sull’umano per farli parte del loro brand
- Diventerà più difficile entrare nel campo del copywriting (l’intelligenza artificiale creerà come una barriera all’ingresso occupandosi dei lavori di livello base)
In pratica dovresti pensare agli strumenti di scrittura AI come assistenti, piuttosto che scrittori, che sanno semplificarti la vita per le attività ripetitive, fornendo consigli basati sui dati e persino aiutandoti con idee creative.
Ecco alcuni motivi per cui l’IA (almeno nel suo stato dell’arte) non può sostituire uno scrittore umano:
- L’intelligenza artificiale non comprende le emozioni e se si vuole creare un testo convincente, bisogna fare appello alle emozioni
- L’IA non capisce la strategia e non comprende gli obiettivi aziendali o come raggiungerli. Non sa dove si trova il lettore nel viaggio dell’acquirente o dove il contenuto sta cercando di portarlo
- L’intelligenza artificiale non controlla i fatti e la ricerca che comporta una buona scrittura. Da’ per buono tutto quello che trova
- Nonostante abbia tonnellate di potenza di elaborazione, non sa come relazionarsi con gli umani in base al contesto. Qual è la soluzione? Combinare persone con intelligenza artificiale, in particolare coloro che lavorano con l’IA
- L’intelligenza artificiale non comprende l’essenza di un brand, non comprende il messaggio, lo scopo, la cultura e i valori del tuo marchio. A volte hai la sensazione che qualcosa non vada bene, anche se tutto è consono con le linee guida del marchio. Ecco perché a volte senti i designer dire: “So che è un brutto abito quando sento che è spento”.
Conclusioni
Quindi, questa è fondamentalmente un’accorata lettera di dimissioni? No. L’intelligenza artificiale si sta evolvendo rapidamente e senza dubbio i vari software di disponibili diventano ogni giorno sempre più sofisticati, ma alla fine le loro applicazioni saranno, noi crediamo, limitate.
Perché? Perché un contenuto buono ha un’anima. L’arte di un copywriter è provocare emozioni, che si tratti di gioia, indignazione o altro e per provocare un’emozione, devi provarla tu stesso. Scusa, AI.

Emmanuel Polanco
Emmanuel Polanco, parigino di nascita che ora vive e lavora a Stoccolma, ha una predilezione per la sintesi che caratterizza tutti e suoi lavori. Maturità stilistica, padronanza compositiva, un tocco di ironia e l’uso della tecnica del collage (tradizionale e digitale), sanno regalare alle sue tavole concettuali un tono di contemporanea classicità.