Quando Tik Tok dà consigli di scrittura
No, non sei su Candid Camera e diciamo sul serio
Uno dei trend su TikTok che più ci interessa è “Dimmi senza dirmelo”.
Dimmi che sei toscano senza dirmi che sei della Toscana.
Dimmi che sei nel sud Italia senza dirmelo, dimmi che hai figli senza dirmelo.
Il punto è drammatizzare un elemento che crediamo caratteristico, dare un indizio che solo uno all’interno, una gola profonda, sa dare senza dichiararlo esplicitamente. Questo trend consente alle persone di fare affermazioni mirate che giocano con gli stereotipi, definendo le caratteristiche e scherzando all’interno di diversi gruppi sociali appassionati di sport, consumatori, persone di determinate regioni e altro ancora.
Mostrare, non raccontare.
La sfida Tell Me Without Telling Me (iniziata alcuni anni fa su Twitter) è, se ci pensi, in realtà il miglior consiglio di scrittura che chi si affaccia su questo social può trovare.
Dimmi senza dirmelo è il modo più veloce per dare un impulso vivo alla tua scrittura, per dipingere un’immagine nella mente del lettore, per usare l’azione, i sensi e le sensazioni… rispetto a una descrizione semplice e fredda.
Ed è una versione moderna del consiglio attribuito al drammaturgo russo Anton Cechov: “Non dirmi che la luna splende, mostrami il bagliore della luce lunare su un vetro rotto”. Se Cechov fosse ancora vivo, probabilmente sarebbe un influencer su TikTok.
Dimmi senza dirmelo ci strappa dalla nostra tendenza a dichiarare le cose come le vediamo. Ci mette nella mente del pubblico: Com’è? Come ci si sente? Ed è in pratica lo stesso metodo di scrittura di Mostrare, non raccontare.
Mostrare, non raccontare: suggerimenti ed esempi
Show, don’t tell è una tecnica di scrittura in cui storia e personaggi sono collegati attraverso dettagli sensoriali e azioni. Promuove uno stile di scrittura più coinvolgente per il lettore, permettendogli di “essere nella stanza” con i personaggi.
Insomma: mostrare illustra, raccontare si limita ad affermare. Esempio:
Mostra: Mentre sua madre spegneva la luce e lasciava la stanza, Milo si irrigidì. Si rannicchiò sotto le coperte, afferrò le lenzuola e trattenne il respiro mentre il vento sfiorava la tenda.
Racconta: Milo aveva una paura terribile del buio.
Nell’esempio del “mostra”, piuttosto che limitarsi a dire che Milo ha paura del buio, lo abbiamo messo in una situazione in cui la sua esperienza di quella paura è al centro dell’attenzione. Il lettore deduce le stesse informazioni che ottiene dal “racconto”, ma in un modo molto più convincente.
4 consigli pratici “Mostra, non raccontare”
Iniziamo con uno degli aspetti più importanti della narrazione.
Suggerimento n. 1. Crea un senso di ambientazione
Uno dei modi migliori per mostrare, piuttosto che dire, è scrivere di come i personaggi percepiscono e interagiscono con ciò che li circonda, intrecciando molti dettagli sensoriali e azioni occasionali nella scena. Questo è un modo particolarmente efficace per dare immediatezza alla tua storia, poiché il lettore dovrebbe essere in grado di immaginarsi proprio in quell’ambientazione.
Raccontare: ho camminato attraverso il bosco. Era già autunno e avevo freddo.
Mostrare: le foglie secche scricchiolavano sotto i miei piedi mentre tiravo su il bavero del cappotto.
Suggerimento n. 2. Usa il dialogo per mostrare il carattere
Oltre all’ambientazione, puoi anche utilizzare i dialoghi per mostrare elementi della storia; il discorso di un personaggio dirà molto al lettore, specialmente quando vengono presentati per la prima volta.
Usano frasi lunghe o preferiscono risposte brevi e incisive? È probabile che utilizzino un dialetto e che chiamino una figura autoritaria “amico” ? O gli si rivolgeranno rispettosamente come “Signor…”?
Suggerimento n. 3. In caso di dubbio, descrivi sempre l’azione
“Raccontare” quasi sempre blocca il tuo slancio narrativo. Immagina di dover descrivere l’ambientazione ogni volta che i tuoi personaggi entrano in un nuovo spazio: qualsiasi ritmo che hai costruito verrebbe distrutto. Tuttavia, è comunque importante evocare l’ambientazione e contestualizzare la scena. Ed è qui che è utile mostrare l’azione.
Diciamo che inizi la tua scena con il tuo personaggio che cammina per Piazza San Marco a Venezia. Invece di descrivere i piccioni, i turisti e la disposizione dello spazio, puoi scriverne attraverso l’azione: “Era in ritardo. Il campanile di San Marco aveva battuto l’una e Letizia si ritrovò a opporsi alla marea di turisti che si accalcavano verso i caffè lungo Piazza San Marco. Gruppi di piccioni si sparpagliavano intorno.”
Attraverso l’azione, sei in grado di descrivere l’ambientazione della scena mantenendo anche il movimento in avanti della tua storia.
Suggerimento n. 4. Usa dettagli forti, ma senza esagerare
I dettagli forti e vividi sono fondamentali per il processo di visualizzazione. Tuttavia, ciò non significa che devi includere troppi dettagli, perché un linguaggio eccessivamente impreziosito può essere dannoso e potrebbe far perdere interesse al lettore.
Troppi dettagli: la statua sembrava ruvida, la sua faccia invecchiata, incrostata di polvere e sporcizia mentre la soppesavo, osservando le sue curve frastagliate e la tonalità color seppia.
Giusto: era più pesante di quanto sembrasse. Parte della faccia mi si sbriciolò in mano mentre la raccoglievo.
Trova un equilibrio alternando frasi e idee semplici e complesse e diversi tipi di dettagli sensoriali, in modo che il lettore non si sovraccarichi.
Esempi di ‘Mostra, non raccontare’
Per avallare questa tecnica di scrittura, ecco alcuni esempi aggiuntivi di due autori che mostrano, piuttosto che raccontare nei loro romanzi.
It – Stephen King
In questa scena, Georgie corre dietro alla sua barchetta di carta mentre viene inconsapevolmente attirato da una forza malvagia.
“Ora eccolo lì, che inseguiva la sua barca lungo la sinistra di Witcham Street. Stava correndo veloce ma l’acqua correva più veloce e la sua barca lo stava distaccando. Sentì un ruggito sempre più profondo e vide che cinquanta metri più in basso, lungo la collina, l’acqua della grondaia stava precipitando in un canale di scolo ancora aperto. Era un lungo semicerchio scuro tagliato nel cordolo e, mentre Georgie guardava, un ramo spoglio, con la corteccia scura e luccicante come pelle di foca, schizzò nelle fauci del canale di scolo.”
King rende i rivoli d’acqua veloci facendo correre Georgie al loro fianco, incapace di tenere il passo. Poi vede il tombino, che King chiama giustamente “fauci” (una metafora azzeccata), e la sua minaccia è accresciuta dal suono del suo “ruggito più profondo” e dal fatto che ingoia un intero ramo. Inutile dire che la barca del povero Georgie non ha alcuna possibilità, e non solo lei.
Fahrenheit 451 – Ray Bradbury
In questa scena, Guy Montag, un “pompiere” incaricato di distruggere libri, sente nella sua testa la voce del suo capo, che descrive l’incendio delle pagine.
Poteva sentire la voce di Beatty. “Siedi, Montag, prego. Guarda. Delicatamente, come i petali di un fiore. Accendi la prima, poi la seconda. Ogni pagina si trasforma in una farfalla nera. Bello, non è vero? Accendi con la seconda la terza pagina e così via, a catena, un capitolo dopo l’altro, tutte le cose sciocche che le parole esprimono, tutte le false promesse, tutte le cognizioni di seconda mano, tutte le ideologie corrose dal tempo”.
Questo uso della metafora paragona le pagine dei libri bruciati a “farfalle nere”: un’immagine inquietante che, giustamente, rimane impressa nel nostro cervello. Sebbene in questo momento non si verifichi effettivamente alcun rogo di libri (Montag lo sta semplicemente immaginando), il lettore può vedere vividamente come sarebbe. Rabbrividiamo per le pagine innocenti, simili a petali, e il fuoco mostruoso e distruttivo. In effetti, questo è l’apice del mostrare: fa davvero capire quanto possa essere potente il linguaggio figurativo.
In fondo basta che tu apra un buon, ottimo libro, per capire come gli autori utilizzano il “mostrare” per far entrare completamente nel racconto il lettore.
“Raccontare” a volte è giustamente un’opzione migliore però. Sì, ok è una scorciatoia narrativa, ma a volte le scorciatoie sono necessarie, specialmente quando stai cercando di spiegare qualcosa velocemente, senza clamore o evocazioni coinvolgenti per i lettori. Gli scrittori spesso “raccontano” all’inizio di una storia per ottenere l’attenzione, o dopo una “grande rivelazione” in cui alcuni dettagli devono solo essere chiaramente dichiarati.
L’importante è come sempre l’equilibrio.
Conclusioni
Ritornando in chiusura su TikTok, le domande del trend Dimmi senza dirmelo possono spesso sembrare sciocche, ma le risposte sono creative e intelligenti, non è vero? E applicando questo esercizio alla scrittura, possono venire fuori cose molto interessanti: se vuoi dire che fa caldo senza dire che fa caldo, come lo descrivi? Pensa alla sensazione di sudore appiccicato addosso, all’aria così afosa che neanche al tuo cane va di fare una passeggiata, o a come ti senti scottare dalla luce del sole che rimbalza dal cemento rovente.
Come ti sembra? Funziona?
Roberto Blefari
Roberto Blefari (Hikimi) è un illustratore torinese. Crea illustrazioni giocose ma poetiche sia concettuali che descrittive, lavora a vari progetti per aziende, riviste ed editori.