
Tono di voce di un brand: che cos’è e come scegliere quello giusto
Il tono di voce nella comunicazione è “il modo in cui una persona parla a qualcuno”. Se non lo fai bene, c’è il rischio che il tuo punto di vista si perda o venga interpretato male
Aristotele diceva che puoi persuadere gli altri in tre modi, facendo appello alla ragione, all’emozione o al carattere. I grandi oratori greci usavano un tono di voce persuasivo nella comunicazione, basato su una struttura che poneva come primo obiettivo la risoluzione dei problemi.
I brand sono più del nome di un’azienda. Sono la rappresentazione di valori e visioni sul mercato di riferimento. Il tono di voce di un brand definisce le caratteristiche distintive del suo approccio comunicativo con il pubblico e la sua definizione assicura che la comunicazione rientri in degli standard.
In questo modo, il pubblico identificherà una coerenza: insomma potrebbe essere l’inizio di una lunga storia d’amore con il brand…Sì perchè anche i marchi devono avere una loro personalità di cui invaghirsi e il tono di voce ne fa parte. Quando il marketing definisce questo stile di comunicazione, il target di riferimento tende quindi ad avvicinarsi sempre di più.
Quindi, per creare il tono di voce perfetto per un brand, è necessario analizzare l’audience e il mercato dell’azienda; questo porterà a capire il tipo di comunicazione quotidiana da intraprendere.

Cos’è la voce e il tono di voce di un brand?
La voce di un marchio è la sua personalità. Quando la definisci, spieghi come parli con i clienti e la utilizzi in modo coerente in tutte le comunicazioni del brand.
L’azienda per cui sei stato ingaggiato è divertente, eccentrica, ottimista? Quando si lavorerà sul branding il sito, i social media, le e-mail, la comunicazione off line, ecc., dovranno riflettere quei tratti per creare una personalità in cui i consumatori possano fare affidamento.
E anche se la tua voce non cambia, il tono del brand potrebbe cambiare leggermente in base al pubblico o al tipo di contenuto: ad esempio, il tono dei post su Twitter potrebbe essere più rilassato e divertente rispetto ai contenuti su LinkedIn.
Il tono delle e-mail potrebbe essere più personale e colloquiale di un comunicato stampa ai media, dove magari si tende ad essere più distaccati.

Perché sviluppare il tono di voce del tuo brand?
Perché sviluppare il tono di voce di un brand è essenziale per standardizzare la comunicazione, aiutando il pubblico a riconoscere l’azienda: senza, la vicinanza con gli utenti viene minata. Se non c’è uno standard, è difficile per il brand imporre la propria personalità e, di conseguenza, ci sarà meno coinvolgimento.
Ecco alcuni motivi chiave che mostrano quanto sia importante sviluppare QUELLO standard per il tono di voce di un brand.
Coerenza
Eh, quanto è importante la coerenza. Il pubblico se l’aspetta nella comunicazione: se un giorno il brand comunica seriamente e l’altro fa battute, usa meme e si mostra divertente, questo può creare confusione. Associandolo a emozioni umane, sarebbe di sicuro associato ad un insolito cambiamento di umore, che renderebbe difficile per il pubblico capire come si comporta e cosa ci si può aspettare da lui.
È come in una relazione tra due persone: la coerenza nei comportamenti aiuta a capirsi, creando vicinanza e intimità.
Identificazione verso il pubblico
Prendiamo un brand conosciuto da tutti: quando Netflix si affaccia sui social con un contenuto, i follower, che fanno parte del suo pubblico di consumatori, possono identificare il suo tono di voce alla prima visione.
Il pubblico ha bisogno che questa percezione sia ben definita per creare un modello di identificazione; questo sforzo fa parte dello sviluppo della personalità. L’identificazione nella comunicazione aiuta il marchio a diventare un punto di riferimento nel suo segmento di mercato.
Differenziazione dai concorrenti
I marchi devono pensare alla competitività del mercato. È essenziale differenziarsi dalla concorrenza per ottenere un importante risultato; il tono di voce è unico, quindi quando è ben consolidato, aiuta a distinguersi dal suono di fondo.
Costruire la fiducia
Ci fidiamo di quelli che ci piacciono e ci piacciono le persone che sono simili a noi. È un processo semplice che mostra come costruire un brand con carattere può effettivamente aiutarci a generare fiducia. La creazione di una forte personalità allontana il brand dalla mediocrità e si avvicina al tipo di influencer “persone come me” che ora siamo così abituati a incontrare.
Creare relazioni
Nessuno vuole essere ovviamente amico di un logo. Ma quando il brand esprime valori e convinzioni simili ai nostri, questo è un modo infallibile per creare un legame più forte. Il tuo tono dice: non siamo qui solo per promuovere la nostra immagine per vendere. Ci crediamo davvero. E questa è una solida base per la vera amicizia.

Come creare un tone of voice strategico?
Vuoi scoprire come crearne uno? Dai un’occhiata ai seguenti suggerimenti.
Conosci il tuo pubblico
Se il tuo brand è per lo più giovane, o vuole virare verso quel segmento di pubblico, il tuo tono di voce potrebbe essere più rilassato e divertente, incentrato sui social media. Invece se per esempio sei uno studio legale, il tono di voce deve essere più serio, obiettivo e informativo. Tutto dipende da chi è il tuo pubblico. Da questo, puoi svilupparne uno che corrisponda e sarà ben accettato.
Su che social sei?
Ogni canale di comunicazione ha una diversa accettazione di specifici toni di voce. I social media, in particolare Twitter e Instagram, sono più aperti a toni diretti e amichevoli, canali come e-mail e chat richiedono una comunicazione seria e obiettiva.
Saper utilizzare il giusto tono di voce in ogni piattaforma è essenziale per avere una comunicazione accurata, rispettosa e coinvolgente.
Sondaggi con utenti esistenti
A volte è difficile analizzarsi, quindi perché non chiedere direttamente agli utenti che il brand ha già? È difficile parlare di cose immateriali come il tono della voce, ma si può essere più specifici:
- Quali 3 aggettivi ti vengono in mente per primi quando pensi al brand?
- Come sarebbe se fosse un essere umano?
- E se fosse un animale?
Queste domande portano la discussione ad un livello più tangibile.

Gli archetipi dei brand
Chiudiamo con un esercizio che utilizziamo: potrebbe sembrare quasi divertente (ed in parte lo è), ma è anche complesso e rivelatore; perché a differenza di altri esercizi che possono essere fatti per capire meglio il brand del cliente in questione, non si basa solo su aggettivi o parole chiave, ma aiuta a creare un ritratto completo dell’azienda con cui si va a collaborare.
Gli archetipi sono stati introdotti per la prima volta da Karl Jung in un contesto completamente diverso, ma possono essere molto utili nel marketing (abbiamo già visto come la filosofia in generale sia legata a filo doppio con la comunicazione). Il motivo è che tutti capiamo naturalmente cosa significano questi archetipi, indipendentemente dal background culturale o personale.
Gli archetipi dei brand sono 12 raggruppati in quattro categorie, ecco una breve guida.
Brand motivati alla stabilità: questi marchi vogliono fornire una struttura al mondo. Sono sociali e rivolti verso l’esterno.
- Re: motivato dal controllo, vuole guadagnare ed esercitare il potere. Leader naturale, il Sovrano è responsabile e organizzato. “Il potere non è tutto, è l’unica cosa.”
- Angelo custode: vuole essere al servizio, proteggere e prendersi cura degli altri. Sono educati, altruisti, compassionevoli. “Ama il tuo prossimo come te stesso.”
- Creatore: guidato dall’innovazione. I creatori vogliono creare cose di valore duraturo. Sono creativi, fantasiosi, anticonformisti. “Se puoi immaginarlo, si può fare”
Brand motivati dalla libertà: sono guidati dalla volontà di superare qualsiasi confine. Sono rivolti verso l’interno e individualisti.
- Innocente: focalizzato sulla creazione di sicurezza. Gli innocenti sono un po’ ingenui, cercano la felicità. Sono ottimisti, romantici, leali. “Io vado bene, ma anche tu.”
- Saggio: usa la conoscenza come via per la libertà. I saggi sono concentrati sull’accumulare molte informazioni e sulla ricerca della saggezza. Sono premurosi e analitici. “La verità ti renderà libero.“
- Esploratore: cerca di andare oltre i confini. Gli esploratori sono alla ricerca di nuove cose, nuovi luoghi e nuove esperienze. Sono irrequieti, avventurosi, ambiziosi, pionieri. “Non tenermi chiuso.“

Brand motivati dall’ego: vogliono lasciare un segno nel mondo; sono individualisti e proattivi.
- Fuorilegge: sfida lo status quo. I fuorilegge sono pronti a sconvolgere, sono ribelli e selvaggi. “Le regole sono fatte per essere infrante.“
- Mago: guidato dal potere. I maghi comprendono le leggi dell’universo meglio di chiunque altro e possono rendere possibile l’impossibile. “Faccio accadere le cose.“
- Eroe: cerca di raggiungere l’eccellenza e migliorare il mondo. Gli eroi sono competenti, coraggiosi, audaci, fiduciosi, stimolanti. “Dove c’è una volontà, c’è un modo.“
Brand motivati dai social: cercano di connettersi con gli altri. Sono socievoli e premurosi.
- Amante: concentrato sulla creazione di intimità. Stanno cercando di creare una relazione e connettersi attraverso il piacere. Sono appassionati, intimi, calorosi. “Sei l’unico.“
- Burlone: guidato dalla ricerca del piacere. I giullari vivono il momento, cercano di divertirsi, sono dispettosi, edonisti, spensierati. “Si vive solo una volta.“
- L’uomo comune: crea un senso di appartenenza. Sono solidali e fedeli. “Tutti sono stati creati uguali“.
Per utilizzare gli archetipi del brand come strumento per il tono di voce, dovresti presentargli all’azienda con cui stai lavorando in questo modo.
- Spiegando i diversi archetipi.
- Ogni membro del team aziendale dovrebbe scegliere un archetipo primario e fino a due archetipi secondari che si adattano alla personalità del brand desiderato: ogni marchio (e del resto ogni persona) è un mix di qualità diverse.
- Ogni partecipante scrive le proprie scelte (magari su dei post-it) e poi le mette su una lavagna con una breve motivazione.
- Tutti gli archetipi menzionati più di una volta vengono raggruppati. In primo luogo, vengono discusse le opzioni dell’archetipo principale: chi è a capo del team, prende la decisione finale. Gli altri contendenti dell’archetipo primario vengono spostati nella colonna dell’archetipo secondario. Gli archetipi secondari sono raggruppati e discussi fino a che il leader sceglierà fino a due archetipi secondari, dopo aver ascoltato tutte le opinioni.
- Ecco le linee guida del brand.
Dillo a modo tuo
Qualsiasi documento, studio, semplice o dettagliato, è in gran parte inutile a meno che non lo si metta in pratica.
Quando è chiaro quale sarà il tono di voce scelto per il brand, dovrebbe essere nominato un “depositario” di questo tono di voce: sarà lui a fare da collante con tutti gli altri reparti dell’agenzia, perchè la coerenza venga rispettata. Più avanti, aderire al tono di voce del brand diventerà più facile per tutti, senza aver bisogno di un costante controllo.

Rebekka Dunlap
Rebekka Dunlap è un’artista che pone un focus importante, con il suo lavoro, sul tema delle ansie condivise verso un futuro inquietante. Queste tematiche la portano ad esplorare visivamente temi sulla salute mentale, sulle distopie tecnologiche e le utopie ambientali: un favoloso mix di fiabe, anime e design contemporaneo.