La filmografia sull’intelligenza artificiale, illusione o rivelazione?
Le storie sull’intelligenza artificiale ci accompagnano da decenni
Sia nei film che nei romanzi, i robot servono l’umanità come aiutanti disponibili e altruisti, o sono macchine che cercano di spazzarci via.
The Creator, un film di fantascienza uscito nelle sale italiane a settembre, propone questa narrazione: gli Stati Uniti sono intenzionati a spazzare via una società di androidi in Asia, temendo che gli esseri artificialmente intelligenti minaccino la sopravvivenza umana.
Qualcuna di queste storie riflette il nostro futuro nella vita reale? Come hanno influenzato le tecnologie – a volte impressionanti, non sempre, ma ok – sviluppate oggi?
Ecco un elenco di archetipi, personaggi e film che hanno avuto influenza nel plasmare speranze e paure sulle AI, una piccola guida per orientarci nella comprensione di come l’intelligenza artificiale potrebbe evolversi e cambiare le nostre vite.

L’intelligenza artificiale assassina
Prospettiva nella vita reale: minimo
Ti presentiamo il tuo peggior incubo: il sistema di intelligenza artificiale che diventa senziente e cerca di distruggere (o schiavizzare) l’umanità.
In “The Terminator” del 1984 e nel suo seguito del 1991, il cattivo è Skynet, una rete di computer altamente avanzata creata come primo sistema di difesa americano completamente automatizzato, con il controllo su tutte le unità di battaglia. Nei film, il 4 agosto 1997, Skynet prende coscienza di sé e 25 giorni dopo inizia una guerra nucleare che annienta miliardi di persone. In seguito costruisce un esercito di robot per uccidere i sopravvissuti.
Questa è l’apocalisse dell’intelligenza artificiale che tormenta i sogni di alcuni scienziati, che stanno correndo per creare un sistema di intelligenza artificiale intelligente quanto quello umano – nella speranza di plasmare la tecnologia per condividere la nostra morale e servire l’umanità.
Tuttavia, altri rifiutano completamente l’idea di un’intelligenza artificiale killer, affermando che i timori di una Skynet nella vita reale sono esagerati.
Anche un supercomputer come HAL 9000 di “2001: Odissea nello spazio” (1968) è molto lontano, dicono gli esperti.
Nel classico di Stanley Kubrick, HAL è in grado di “riprodurre” o “imitare” molte attività del cervello umano “con una velocità e un’affidabilità incalcolabilmente maggiori” poiché controlla le operazioni di una missione spaziale su Giove. HAL inizia a uccidere i membri umani dell’equipaggio quando discutono di spegnerlo, la stessa minaccia che motiva Skynet.
Probabilmente l’idea di un’intelligenza artificiale ribelle parla più dell’ansia per l’arrivo di una nuova tecnologia, piuttosto che della probabilità che la tecnologia si rivolti contro di noi.
I politici però non aspettano di scoprirlo. Il summit di novembre a casa Turing lavorerà per sviluppare barriere per lo sviluppo dell’intelligenza artificiale, probabilmente creando una nuova agenzia per regolamentare il settore e valutando una legislazione che vieterebbe di dare a un sistema di intelligenza artificiale l’ultima parola, per esempio, su una strategia nucleare.
L’amante dell’intelligenza artificiale
Prospettive nella vita reale: già qui
Spoiler: l’interesse amoroso dell’AI raramente funziona.
In “Her” (2013), uno scrittore solitario di nome Theodore (Joaquin Phoenix), si innamora di Samantha, un’assistente informatica disincarnata ma iperintelligente doppiata da Scarlett Johansson. Theodore è affascinato dall’entusiasmo di Samantha di crescere e imparare e piano se ne innamora. Ha il cuore spezzato quando Samantha si evolve per comunicare con altre IA, che lasciano indietro lui e il resto dell’umanità.
Nell’ultimo anno, le persone si sono fortemente affezionate – e addirittura si sono sposate – con chatbot alimentati da modelli linguistici di grandi dimensioni, la tecnologia alla base di ChatGPT. Gli studiosi affermano che ciò è possibile a causa dell’effetto Eliza – la nostra errata percezione che alcuni sistemi di intelligenza artificiale possiedano una profonda vita interiore.
Non ci vuole molto perché le persone si innamorino di qualcosa. Antropomorfizziamo le cose e parliamo con le cose – e non è necessario che dietro ci sia un’intelligenza. Anche se non ci sono prove che gli attuali chat-bot romantici siano auto coscienti, in molti dicono che possono creare dipendenza: intanto una ricerca su Google rivela dozzine di app e strumenti che promettono conversazioni e immagini “divertenti” e “piccanti”.
Il nostro consiglio? Ti mettiamo in allerta, per evitare un cuore spezzato.

Il filosofo dell’intelligenza artificiale
Prospettiva nella vita reale: minimo
Chi è? Fa parte del gruppo di androidi super intelligenti che non sono determinati a spazzare via l’umanità. Perché? Perché sono troppo impegnati a fare i conti con i misteri della propria esistenza.
Il capolavoro di Ridley Scott del 1982, “Blade Runner“, offre una visione di una Los Angeles distopica, dove la potente Tyrell Corporation ha creato esseri umani sintetici conosciuti come replicanti per fornire personale alle sue colonie spaziali, combattere le sue guerre e compiacere i suoi dirigenti. Nel corso del film, i replicanti – progettati per morire dopo soli quattro anni per impedirne lo sviluppo – riflettono sulla loro surrogata umanità e sullo spettro eternamente incombente della morte.
Rachael (Sean Young), un replicante sperimentale a cui sono stati impiantati ricordi reali dell’infanzia di qualcun altro, piange quando scopre la verità. Roy Batty (Rutger Hauer), un replicante nato per il combattimento, racconta un monologo sulla sua breve vita di guerriero-schiavo. Quando se ne sarà andato, dice, “tutti quei momenti andranno persi nel tempo, come lacrime nella pioggia“.
Il film introduce anche il concetto di test – qui chiamato test di Voight-Kampff – per determinare se qualcuno è umano.
Quest’anno i chat bot basati su ChatGPT hanno sbalordito gli utenti mostrando candore ed emozioni umane. Bing di Microsoft – incoraggiò un editorialista del New York Times a lasciare la moglie perché era innamorata di lui e in seguito disse ai giornalisti del Post che parlare con i giornalisti “mi fa sentire tradita e arrabbiata. ”
I ricercatori affermano che ChatGPT non pensa né sente. Funziona invece in modo molto simile alla funzione di completamento automatico di un motore di ricerca, prevedendo la parola successiva in una frase sulla base di grandi quantità di dati estratti da Internet. Eppure le sue risposte rapide e umane hanno indotto alcuni a sollevare dubbi sulla potenziale capacità della tecnologia di suscitare emozioni e creatività.

L’intelligenza artificiale che tutto vede
Prospettive nella vita reale: stiamo percorrendo quella strada
Immagina una società in cui gli scanner leggono le tue iridi al centro commerciale, sul marciapiede, mentre guidi; un mondo dove un software consente alla polizia di monitorare i tuoi movimenti.
Prima che la pubblicità mirata e la polizia predittiva diventassero mainstream, “Minority Report” (2002) dipingeva un futuro non troppo lontano a Washington, DC, dove la sorveglianza basata sull’intelligenza artificiale è così pervasiva che un’unità di polizia pre crime può arrestare potenziali assassini per crimini che non hanno ancora commesso.
L’unità pre crime si affida a un trio di mutanti chiaroveggenti chiamati “precog”, le cui profezie vengono interpretate da un enorme sistema informatico, proiettate su schermi e vagliate alla ricerca di indizi: la polizia è così in grado di accorrere sul posto e fermare gli omicidi prima che avvengano. Il sistema viene disattivato dopo che uno dei detective, John Anderton (Tom Cruise), vede un omicidio che dovrebbe commettere lui stesso e rapisce uno dei precog, Agatha (Samantha Morton), per dimostrare la sua innocenza.
I precog sono versioni umanizzate degli algoritmi che sono utilizzati oggi nelle grandi aziende cloud. Togliete l’immagine dei mutanti malaticci e concentratevi sulla loro funzione: se pensiamo a qualcuno che utilizza un algoritmo nelle sentenze potremmo vedere a breve lo scenario del ‘Minority Report’.
L’aiutante per eccellenza
Prospettive nella vita reale: già qui
L’intelligenza artificiale è tutta rovina e oscurità? Che dire di quei dirigenti tecnologici che continuano a dirci quanto l’intelligenza artificiale aiuterà l’umanità?
Gli esempi abbondano, ma l’aiutante per eccellenza dell’AI potrebbe essere l’affascinante R2-D2 della serie Star Wars. Luke Skywalker (Mark Hamill) e il suo equipaggio non avrebbero potuto rovesciare il malvagio Impero Galattico senza la capacità del simpatico robot di consegnare messaggi, hackerare computer e riparare al volo il Millennium Falcon.
I robot in grado di imitare il movimento umano non sono avanzati così rapidamente come ChatGPT, quindi potrebbe passare un po’ di tempo prima che un aiutante nella vita reale sia disponibile per prendersi cura dei nostri figli, cucinare i nostri pasti e sbrigare le nostre commissioni. In effetti, il paradosso di Moravec, un principio concepito negli anni ’80, afferma che le abilità cognitive che sono più difficili per gli esseri umani, come la matematica e la logica, sono più facili da gestire per un computer rispetto a cose che sono tipicamente più facili per gli esseri umani, come le capacità motorie e sensoriali.
E quindi?
Hollywood prospera grazie al dramma e agli effetti speciali. La maggior parte di questi film sono realizzati per attirare attenzione giocando sulle nostre paure, non prevedendo realisticamente il futuro.
Ma è altresì indubbio che la comunità tecnologica ha tratto ispirazione dalla fantascienza. Questo potrebbe essere anche il motivo per cui i leader tecnologici tendono a utilizzare un “vocabolario quasi religioso” per descrivere l’evoluzione dei prodotti basati sull’intelligenza artificiale.

Midjourney + Photoshop Beta
Le immagini sono state create tramite Midjorney, rifinendole con Photoshop Beta.