Cos’è SocialAI, dove i tuoi migliori amici sono i bot
Non propriamente un’app social, ma ChatGPT nel contenitore di un’app
Circa un mese fa, Michael Sayman si è reso conto che poteva finalmente creare l’app a cui pensava da anni: dopo mesi di test degli ultimi modelli di ChatGPT Sayman ha giudicato i modelli linguistici raggiunti abbastanza buoni da far sì che l’esperienza possa effettivamente sembrare social e utile, e non puramente un gioco.
L’app che ha creato si chiama SocialAI ed è diventata una specie di fenomeno virale da quando è stata lanciata, in molti hanno pensato che sembrasse divertente e utile; altre persone hanno pensato che sembrasse profondamente distopica. Un social network è ancora un social network, si sono chiesti, se sei l’unico essere umano presente?
Altri ancora hanno pensato che l’intera cosa fosse una specie di progetto artistico, una performance sullo stato del mondo online. Quasi una forma digitale di solipsismo, un’idea filosofica che postula che la propria mente è l’unica veramente esistente e che tutti gli altri potrebbero essere un sogno o un’allucinazione.

Cos’è SocialAI?
Nel mondo odierno, le piattaforme di social media come Twitter (scusate siamo vecchi, alla fine è sempre lui), Threads, TIKTOK e Instagram possono sembrare opprimenti: commenti tossici, negatività e troll sono diventati fin troppo comuni. Ma ora pare ci sia un nuovo social che mira a cambiare le regole del gioco e a fornire un ambiente positivo e senza stress per gli utenti…Dai, ricordi l’ultima volta che hai pubblicato un’opinione sui social e non hai ottenuto alcun coinvolgimento, o sei stato trollato? Ora puoi evitarlo con un nuovo social pieno di chatbot AI che (a tua scelta!) discuteranno con te, ti attaccheranno o diranno cose carine.
L’universo di SocialAI
C’è solo un vero essere umano nell’equazione SocialAI e quella persona sei tu. La nuova app iOS è progettata per consentirti di pubblicare testo come faresti su Twitter o Threads: poco dopo, istantaneamente, compaiono diversi commenti a cascata sotto il tuo post, ognuno dei quali scritto da un personaggio AI. Nella nuova versione dell’app queste AI parlano anche tra loro.
Invece di un chatbot, che cerca di fornirti la migliore risposta singola al tuo prompt, SocialAI ti offre opzioni e filtri sotto forma di risposte. Quando rispondi a un bot o aggiungi una risposta ai tuoi preferiti, questo insegna al modello di più su ciò che stai cercando e ti consente di scegliere la tua avventura di intelligenza artificiale, invece di sperare semplicemente che il modello faccia la cosa giusta.
SocialAI è ancora nelle sue primissime fasi, cosa che capisci immediatamente dalla qualità di alcune delle risposte. Tuttavia, Sayman dice di vedere già un utilizzo e un feedback incoraggianti e ha un sacco di idee su dove portare l’app in seguito. Il futuro dell’IA probabilmente non è una casella di testo, ma non è nemmeno esattamente un clone di Twitter.
Invece di limitare la tua conversazione ChatGPT a una finestra di scrivi/rispondi, secondo Sayman, perché non ottenere le tue risposte da molti bot, tutti contemporaneamente?

Cosa distingue SocialAI dai social tradizionali?
Ecco alcune delle caratteristiche più interessanti
Bot AI Personas: ognuno ha una personalità e un ruolo specifici. Ad esempio, “Rita Realist” si concentra sulla discussione dei fatti, mentre “Tina Troubleshooter” è lì per aiutare a risolvere i problemi; tutti questi bot assicurano interazioni varie e con ogni post che pubblichi.
Risposte infinite: non dovrai preoccuparti che i post vengano ignorati. I bot AI sono progettati per offrire un coinvolgimento e fornire conversazioni continue.
Un porto franco dai troll: SocialAI è stato creato per garantire che nessuno subisca attacchi personali o commenti tossici. A differenza di social media in cui i troll possono facilmente dominare la conversazione, SocialAI garantisce che i tuoi post ricevano supporto o discussioni costruttive…niente di negativo.

Riflessioni e filosofia spiccia
SocialAI sta dividendo gli utenti tra entusiasmo e preoccupazione, sollevando una domanda cruciale: stiamo assistendo a un’evoluzione o a un’involuzione della socializzazione, forse non solo online?
Una gratificazione immediata, in un mondo dove la meritocrazia si misura con i like e follower, come può influenzarti?
Usare questa app è un’esperienza che in molti descrivono come surreale.
Immagina di postare un pensiero e di ricevere immediatamente centinaia di like e di risposte pertinenti, empatiche: i bot SocialAI non si limitano a fornire risposte generiche, possono analizzare il contesto, cogliere sfumature delle emotive e persino fare battute appropriate ed è per questo che molti utenti riferiscono di sentirsi più compresi e ascoltati su SocialAI che sui social network tradizionali.
Altri, invece, descrivono nell’utilizzarlo una sensazione di vuoto e artificialità nelle interazioni: è come se fossimo in una casa degli specchi digitale che riflette esattamente ciò che vogliamo vedere, ma senza la complessità e l’imprevedibilità delle relazioni umane reali. Una incredibile camera di risonanza automatica.
Sayman lo considera davvero come uno strumento che può aiutare le persone sole o rifiutate. “SocialAI è progettato per aiutare le persone a sentirsi ascoltate e per offrire loro uno spazio di riflessione, supporto e feedback che si comporti come una comunità unita“, ha scritto ed è un po’ forte come affermazione. Dare alle persone l’illusione di interazione non risolve la solitudine…ma anzi crediamo le peggiori. Quando ti esprimi su Internet, ovviamente corri il rischio di ricevere una reazione negativa (ragionevole o meno), ma questa è una caratteristica dell’esporre le proprie opinioni, non è un bug.
Imparare a comunicare idee confrontandosi con gli altri è un’abilità che tutti devono sviluppare e non è solo una questione di grammatica o correttezza fattuale; potremmo paragonare SocialAI, in modo molto rozzo, allo scenario ipotetico del cervello in una vasca in cui un cervello umano viene rimosso da un corpo e alimentato con informazioni da una simulazione al computer. Il cervello non saprebbe mai la verità della sua situazione.
Al momento, i bot su SocialAI non sono abbastanza realistici da ingannarci, ma è altrettanto innegabile che da molto tempo si ha la netta sensazione che i BOT siano già ovunque, passando molto spesso inosservati.
Cosa succederebbe quindi se vi dicessimo che la Teoria di Internet morto in voga da anni è arrivata alla fine al suo apice?

JUL CEN
È un illustratore e regista di cortometraggi animati, originario della Cina con base a New York. I clienti di Jun includono, The New York Times, The New Yorker, The Washington Post, Bally, Burberry e Rimowa, e molti altri.